con Marina Zancan, Docente di letteratura moderna e contemporanea, Università “La Sapienza” di Roma
Data: 23.05.2014 alle ore 18:30
Pubblicato per la prima volta nel 1963, il testo è stato riedito nel 2012, a cura di Marina Zancan.
In forma di diario, l’autrice rivive i 18 mesi della sua esperienza resistenziale tra Cortina e Cadore, con alcuni riferimenti anche alla realtà Sudtirolese.
Giovanna Zangrandi (pseud. di Alma Bevilacqua), cresciuta nel bolognese, si trasferisce giovanissima tra le Dolomiti altoatesine dove svolge la professione di insegnante di scienze naturali. La sua vita ha una svolta improvvisa l'8 settembre del '43, quando i nazisti annettono le province di Bolzano e Trento al Terzo Reich. Colta dall'urgenza di partecipare in prima persona alla lotta di Liberazione, si unisce alla Brigata partigiana Calvi e diventa un tassello fondamentale nel trasporto di informazioni, armi e documenti falsi. Vive per quasi un anno nascosta nei boschi e tra le rocce, nelle cucine amiche e nei fienili. Quasi vent'anni dopo, rielabora le annotazioni e i ricordi dell'epoca in un diario. È una Resistenza vista nella sua dimensione quotidiana, dal basso e dal di dentro - tra spericolate discese con gli sci e lunghe corse in bicicletta - e da una prospettiva femminile, capace di raccontare donne coraggiose e forti, figure ancora oggi indimenticabili.