Questo libro raccoglie la riflessione e l'elaborazione politica di venti donne: ognuna in un contesto sociale diverso, e con moltissime altre donne, ha condotto una esperienza, una lotta, con l'intento di raggiungere un obiettivo specifico. Ognuna racconta l'esperienza della sua personale trasformazione, descrive e documenta le esperienze collettive alle quali ha partecipato: i gruppi di donne formatisi nelle aziende, tra le operaie, le impiegate, le segretarie; le iniziative per il consultorio di quartiere, per la lotta nella fabbrica, perché la propria condizione di donna divenga una condizione consapevole. Appaiono con chiarezza le condizioni nelle quali una donna si trova a vivere, a lavorare e a lottare.
Il volume è un prodotto collettivo e individuale, tre mesi di incontro e discussione in un corso delle "150 ore di studio per i lavoratori" condotto dalla facoltà di Scienze politiche di Milano, nel 1977, presso l'insegnamento di Sociologia del lavoro tenuto da Bianca Beccalli, una autoricerca sulla pratica politica che le partecipanti avevano condotto.
Una introduzione affronta l'esperienza di didattica e ricerca, condotta da insegnanti e studentesse, alla facoltà di Scienze politiche in questi anni: attraverso le tematiche femminili, è stata portata dalle donne una aggressione alla cultura che le voleva escluse, alla Istituzione universitaria come luogo separato del sapere.
"La donna che si afferma soggetto politico di una condizione particolare nella società, e non un ruolo naturale, mette in discussione tutta la struttura sociale: il rapporto dell'individuo con il lavoro, il sapere, l'agire politico, i rapporti collettivi, l'investimento affettivo, la creatività." Un breve saggio affronta, inoltre, la storia politica del movimento delle donne a Milano: lungo gli Anni Settanta, attraverso gli avvenimenti con i quali l'autrice è venuta in contatto, le tensioni e le scoperte che l'hanno vista partecipe.
